We first read Erri de Luca in his book Tres Caballos (Three Horses). His way of writing made a big impact on us for its precision, poetry and humanity. 

We have worked with him on several different pieces: La esperanza de vida de una liebre (Life Expectancy of a Hare), El Quinto Invierno (The Fifth Winter) and The Mountain, the Truth & Paradise. 

We have met Erri both in his home and ours, to share the creation process for these pieces. Erri is like his writing: friendly, precise, silent, austere and generous.

Pep Ramis and María Muñoz.

“Once the texts I write have been edited and published they are no longer mine, they belong to the readers. Do what you like with them.” That’s what he said to us the first time we met. Sharing food and wine, words and silences with Erri leaves you with the sweetest aftertaste.”

 


ESSERE DI MEDIT (Erri de Luca poem written in Mas Espolla)

Essere di Medit per nascita e destino che non è

il futuro segnato ma il passato sfuso

e sta alle spalle guida la sorte alla deriva e a spasso

nel largo del vento che cambia d’umore

secondo le ore.

Avere i canarini sul balcone, 

muri imbiancati a calce,

vedove di ammazzati, sotto il sole a picco,

avere più dialetti che santi,

più altari che sorgenti.

L’acqua è poca, piovana, prigioniera

nelle cisterne buie, nei pozzi scavati da Abraham

che fece il vagabondo per la divinità 

che si divise in tre, attaccabrighe e dispari.

Poi quando arriva la fine del mondo

siamo tutti a teatro

e uno di noi corre a piantare un albero

perché non si sa mai,

per guapperia,

per ultima scaramanzia.

Essere di Medit perché civiltà e storie

sono venute a vela sul carro delle onde.

L’Italia è terra che si è messa in mezzo 

con isole e vulcani,

chiari di luna e di coltelli,

capperi, menta e agnelli

e una luce di lacrima negli occhi 

che brilla pure al buio, senza cadere.